Quella che vedremo da stasera in prima serata su Rai1 è la storia di sette ragazzi tra i 15 e i 18 anni, molto diversi tra loro – sia per il temperamento, l’estrazione sociale, la provenienza, i punti di forza e la fragilità – che frequentano il conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Ognuno di loro è un musicista di talento, costretto come tutti a misurarsi con la vita, la famiglia, le regole della disciplina e con un durissimo direttore d’orchestra qual è Luca Marioni – detto il Bastardo – che pretende da loro il massimo in una città come è oggi Milano, che può dischiudere i sogni sul palcoscenico del mondo. “La Compagnia del cigno” – una fiction scritta e diretta da Ivan Cotroneo, che firma i soggetti e le sceneggiature insieme a Monica Rametta, prodotta da Indigo Film in collaborazione con Rai Fiction – è composta di 12 episodi da 50 minuti che andranno in onda  in sei prime serate.

Ogni ragazzo vuole farcela da solo ma sarà proprio “il Bastardo” a far comprendere loro di esercitarsi insieme  per dare supporto a Matteo che viene da Amatrice e deve integrarsi nell’orchestra essendo stato ammesso a metà dell’anno. La vicinanza e l’affetto che i ragazzi iniziano a sperimentare nello stare insieme li porterà a stringere un patto d’amicizia che si chiamerà “Compagnia del Cigno”, in onore di Giuseppe Verdi soprannominato il Cigno di Busseto, e a trovare nel confronto con gli altri, nella condivisione delle sofferenze ma anche delle gioie della musica, la forza per superare le prove più dure della vita e della loro adolescenza.

«“La Compagnia del Cigno” racconta che da soli non si è nessuno, che soltanto con la condivisione, la partecipazione, e l’amicizia si possono superare le difficoltà e i drammi della vita – racconta il regista -. Ognuno di noi ha una ferita, un pezzo mancante o rotto e la soluzione ai nostri problemi è spesso nel confronto con gli altri. Racconta anche che i maestri che incontriamo nella nostra vita, i punti di riferimento, le guide, sono indispensabili per potere crescere, cambiare, stare in piedi da soli e guardare in faccia la realtà. Quella che raccontiamo è una commedia umana in cui il sorriso e il dramma viaggiano insieme, come accade nelle nostre vite. Questo progetto nasce per raccontare talento, entusiasmo e determinazione di una generazione di adolescenti magnifica e splendente, molto spesso incompresa dagli adulti».

Questa è una serie tv colorata, attraversata dalle contraddizioni del mondo in cui viviamo e sospinta dall’entusiasmo della nuova generazione che, a dispetto dei luoghi comuni, ha molte carte da giocare.  In un romanzo di formazione decisamente emotivo, si intrecciano passioni, traguardi, sconfitte, i grandi temi dell’esistenza come l’amore e la malattia, il confronto intergenerazionale; è un racconto epico, commovente e musicale che torna a mettere al centro il tema del talento, della disciplina che serve per raggiungerlo e della diversità come strada per trovare sé stessi con il valore dell’amicizia.

Nel cast, oltre ai sette ragazzi interpretati da Fotinì Peluso, Emanuele Misuraca e gli esordienti Leonardo Mazzarotto, Ario Sgroi, Francesco Tozzi, Hildegard De Stefano e Chiara Pia Aurora, troviamo Alessio Boni nei panni del direttore d’orchestra Luca Marioni. Insieme a lui, attori  come Anna Valle, Alessandro Roia, Carlotta Natoli, Francesca Cavallin, Stefano Dionisi, Angela Baraldi, Barbara Chichiarelli, con la partecipazione di Rocco Tanica, Giorgio Pasotti e Marco Bocci e lo straordinario ritorno di Giovanna Mezzogiorno in una serie tv.