Qualche giorno dopo Natale arriva nella sale “La befana vien di notte” di Michele Soavi. Il film è nei cinema a partire da oggi per raccontare la storia di un’eroina diversa dalle altre: da mezzanotte alle otto di mattina nella notte tra il 5 e 6 gennaio infatti una maestra di scuola della Val di Sole si trasforma nella vecchietta più amata dai più piccoli a bordo della sua immancabile scopa. A vestire i panni della befana c’è una bravissima Paola Cortellesi ma altrettanto bravo è Stefano Fresi – volto molto amato dal grande pubblico per l’intensità con cui affronta i ruoli più diversi – che qui fa invece la parte del cattivo di turno, una sorta di bambinone cresciuto di nome Mr. Johnny. Ne abbiamo parlato proprio con lui.
Per quali motivi Stefano hai deciso di prendere parte a “La befana vien di notte”?
“L’idea di rilavorare con Paola Cortellesi, su una sceneggiatura di Nicola Guaglianone, con la regia di Michele Soavi era troppo allettante per lasciarsela scappare”.
Tu qui interpreti un cattivo. Ci racconti?
“È sempre divertente cimentarsi con i cattivi, specialmente quelli da fumetto! Ti puoi permettere di viaggiare un po’ sopra le righe pur conservando una fragilità del personaggio. È una prova stimolante”.
A fare da sfondo al film, ci sono due tematiche molto delicate, ovvero la felicità e la non felicità. Sei d’accordo?
“Ci sono molteplici tematiche nel film. Prima tra tutte quella che fa del gioco di squadra l’unico modo per realizzare qualsiasi obiettivo. L’unico individualista, Mr. Johnny, fallisce miseramente. Poi c’è la giocosa querelle con Babbo Natale, privilegiato in una società maschilista”.
Per te cosa rappresentano, soprattutto nel periodo natalizio?
“Nel periodo natalizio si è più sensibili alle tematiche della felicità e dell’infelicità. Forse perché si tirano anche un po’ le somme di come si è operato duranti l’anno che finisce. O forse solo per predisposizione all’introspezione, o alla preghiera per chi crede. Ma sono temi quotidiano. E centrali nella vita di ognuno, ogni giorno”.
Da sempre la befana è stata la rivale di Babbo Natale, perché secondo te?
“Ma scusa, mettiti nei suoi panni. Lei lavora sola, lui ha gli elfi. Lei viaggia su una vecchia scopa, lui su una slitta scintillante trainata da renne volanti. Lei è vestita di stracci lui in velluto rosso e bianco. Lei è povera e lui ha uno sponsor famosissimo! Come potrebbe non esserci rivalità? E come non tifare per la Befana?”.
La vecchina che scende dal camino è una leggenda molto cara ai bambini di tutto il mondo. Oggi non viviamo un periodo storico molto semplice. E’ giusto continuare a sognare? Perché?
“Perché se smettessimo di sognare smetteremmo di produrre, di costruire. Il sogno, e la ricerca della realizzazione di quel sogno, sono una caratteristica dell’umano intelletto. Se ci rinunciassimo, rinunceremmo a noi stessi”.
Reciti al fianco di Paola Cortellesi. Com’è stato lavorare con lei?
“Quando lavori con una persona piena di talento ed esperienza, inevitabilmente cresci. E migliori. È la compagna di lavoro ideale”.
Cosa ti auguri arrivi al pubblico che ti verrà vedere al cinema?
“La nostra sincerità nel tentativo di risvegliare la voglia di tornare a sognare”.
I tuoi prossimi progetti?
“Sono in onda in questi giorni i nuovi episodi dei “Delitti del Barlume”, sono in scena con il donchisci@tte insieme ad Alessandro Benvenuti e… tanto altro!!”.