E’ partita da qualche settimana la seconda stagione di “Rocco Schiavone”, il vicequestore della polizia, da tempo vedovo, che viene trasferito da Roma ad Aosta per motivi disciplinari. Il personaggio del poliziotto impersonato da Marco Giallini è affiancato da Caterina Rispoli, la giovane vice-ispettrice della Squadra Mobile di Aosta che cercherà di aiutare Rocco a nascondere quello che ha deciso di fare nel finale della prima stagione ovvero lasciare tutto e seguire Enzo Baiocchi, in fuga. La Rispoli dovrà fare i conti con i fantasmi del suo passato; ci riuscirà? Non resta che seguire l’amata serie tv targata Rai2 con la bravissima Claudia Vismara che la impersona.

Claudia, perché hai deciso di prendere parte alla seconda stagione di “Rocco Schiavone”?

“Sarei stata pazza a non accettare. Reputo “Rocco Schiavone” una delle fiction più belle che siano mai state fatte dalla Rai con un linguaggio del tutto innovativo, è una serie tv molto appassionante da girare e anche da vedere. Inoltre il mio personaggio è straordinario, mi rispecchia molto per certi aspetti; quest’anno la Rispoli ha un bellissimo arco narrativo”.

Come ritroviamo Caterina Rispoli, il tuo personaggio?

“L’indagine sulla morte di Adele farà venire fuori verità un po’ scomode;  si ritroverà divisa in due: tra i suoi sentimenti per Schiavone e tra il suo essere poliziotta. Vedremo il suo passato tornare a galla, un passato tormentato e anche doloroso che s’intreccia alle vicende di Rocco. La ritroviamo confusa e anche più fragile”.

Per chi si seguisse la serie tv da questa stagione, chi è Rocco Schiavone?

“E’ uno dei migliori poliziotti che esistano. E’ un vice questore con un grande intuito, è atipico e contraddittorio, burbero e un po’ maschilista, ma ha un grande talento investigativo e molto carisma, cinico e divertente. Anche se non lo vuole ammettere, è un innamorato della vita”.

Quale legame c’è tra il tuo personaggio e quello impersonato da Marco Giallini?

“Schiavone è  il superiore di Caterina, ma c’è una fascinazione forte tra i due. La Rispoli cercherà di nascondere questo suo sentimento proprio per essere leale alla divisa. In questa seconda stagione però si avvicineranno moltissimo”.

C’è qualcosa di simile in te della Rispoli? Cosa vi differenzia?

“Siamo entrambe spigliate e determinate, ma molto severe con noi stesse. Abbiamo un forte senso di giustizia e sensibilità, siamo entrambe leggermente ossessive per l’ordine. Io non sarei mai una brava poliziotta, per troppa timidezza”.

Cosa vorresti arrivasse al pubblico, di Rocco Schiavone?

“Mi piacerebbe respirasse la bella atmosfera che c’era sul set. Spero che il pubblico non giudichi troppo la Rispoli”.

I tuoi prossimi progetti?

“Sto lavorando allo spettacolo “La consuetudine frastagliata dell’averti accanto”, scritto da Marco Andreoli per me e il mio compagno Daniele Pilli; ne stiamo anche curando la regia e andremo in scena a novembre”.